Se ti piace condividilo!

mercoledì 21 ottobre 2015

Un selfie con Marty #ritornoalfuturoday

backToTheSelfie


Ben arrivato Marty!
Era da tanto che ti aspettavamo, da quando hai impostato la data nel film, e vorrei spiegarti un po' cosa è cambiato e cosa ti aspetta dopo questi 30 anni di viaggio con la DeLorean.

Come ben saprai la grande Germania ha lasciato spazio al Giappone e ora Exacta, Contax e Rollei non sono più leader del mercato della fotografia (sopratutto quello a larga scala) ma ci sono Nikon, Canon e Sony che producono quantità industriali di fotocamera per tutti. Si perché ora una macchina fotografica costa pochissimo e quindi praticamente ormai tutti ne hanno una. Molte cose sono cambiate dal 1985, quando i grandi fotografi più bravi leggevano l'anima della società e diventavano famosi, ora ci sono i social network. Abbiamo Facebook, Instagram, Pinterest, ecc... Cosa sono? Hai presente la Windows 1.0? Ecco i pc si sono evoluti, sono tutti in comunicazione tra loro e noi possiamo dire ad altri cosa ci piace e cosa no. Se qualcosa piace a tanta gente, a volte senza motivo, diventiamo una "star del web". E' una cosa buona ma a volta si rischia di far confusione tra un'opera realizzata con cura, tecnica e fantasia, con altre in cui c'è solo un tizio con una testa di cavallo finta... L'intento dovrebbe essere quello di creare scalpore, boh non lo so... Magari se fai un altro viaggio nel futuro torna per dirmi cosa cavolo vogliono dire.
Peter Witkin
Tizio con testa di cavallo

Ti capiterà che qualcuno non ti riconosca e ti prenda per un appassionato degli anni '80. In quel caso potrebbero chiederti se possono farti una foto per un servizio "fashion, moda hipster", vedi tu se farti fare una foto o meno. Nessuna delle tre cose è una malattia contagiosa.
Uno shooting fashion, moda, hipster
Se vedi quelle mezze persone e un bidone del rudo nella foto che non c'entrano nulla non farlo notare e non criticare perché questi si arrabbiano molto e descriveranno la foto come "cioè zio, è il mio modo di esprimere la realtà della mia arte". Praticamente possono fare cose a caso e tu non puoi dire nulla. Non c'è modo di ribattere, zio. 

Non prendere paura se vuoi fare una foto e non trovi i rullini Kodak, non li fanno più. Però la fotografia analogica è tornata di moda con i suoi lati positivi e negativi. C'è la lomografia che ha permesso a tutti di provare l'ebrezza di sviluppare un rullino, ma siccome le macchine usate spesso fanno cose a caso c'è chi si è convito che anche le macchine fotografiche serie debbano fare uguale e quindi troverai persone in cerca di una Nikon reflex con le infiltrazioni di luce. Si hai capito bene, comprano macchine rotte, te lo immagini andare da Doc e chiedergli se ti guasta qualcosa? Ti prende per matto e ti manda in un manicomio dell'800. Lui può farlo. Esistono ancora le Polaroid e le pellicole con cui scattare, si chiamano "Impossibile" perché come ai tuoi tempi è impossibile avere un risultato decente con la maggior parte delle macchine fotografiche e hanno un costo davvero impossibile. Quando esce qualcosa di bello però è davvero una cosa fantastica!


Senza titolo
Doppia esposizione con Polaroid

Infine non scappare se qualcuno ti rincorre con un bastone, è quello per i selfie! Praticamente adesso facciamo le foto con il telefono, si chiama smartphone perché fa tante cose, e la moda del momento è farsi degli autoscati. Il bastone è l'evoluzione tecnologica tra le più apprezzate degli ultimi anni. Si possono paragonare alla birra: se bevi troppa birra e poi usi Facebook difficilmente il giorno dopo non te ne penti o qualcuno non ti da del pirla.

Ti sarò sembrato pessimista ma non è vero, ci sono quelle due o tre cose che mettono in dubbio la teoria dell'evoluzione di Darwin ma per il resto siamo cresciuti bene. La fotografia ha mostrato cose spettacolari: dalle bellezze del pianeta terra ai monti agli abissi del mare, alle stelle, sino ai moti del mondo e le proteste per la libertà che sono stati immortalati da migliaia di persone e condivisi (la cosa che dicevamo prima sul moderno Windows 1.0) rendendoli visibili al resto del mondo. Ora la fotografia è alla portata di tutti e ognuno di noi puoi immortalare i momenti più belli della vita con un semplice telefono senza portarsi dietro le scomode borse rigide in voga quando sei partito.
La fotografia è cultura e, anche se a volte prende strade strane, la cultura è sempre una cosa buona.
Quindi Marty, vieni qua che ci facciamo un selfie e lo postiamo su Facebook!

lunedì 4 agosto 2014

Parte della collezione, voi quante ne riconoscete?

Con la scusa di sistemare la cantina, dove tengo anche tutte le mie macchine fotografiche, ho preso anche l'opportunità per metterne in posa alcune, le più belle, ed immortalarle.
Voi quante ne riconoscete?


giovedì 31 luglio 2014

Questo mese su Ztl Free Press

Questo piovoso luglio volge alla conclusione ed io non ho ancora fatto un post sull'intervista che Roberta, giornalista e copywriter, ha realiazzato sut Ztl Free Press di PIacenza. Per chi non lo conosce ZTL è un mensile a distribuzione gratuita nel quale potete trovare vari spunti interessanti su molti argomenti, tra questi vi è anche "l'area blog" che mi ha visto protagonista questo mese. Non sono mai molto bravo a rispondere alle domande, forse per la troppa schiettezza che può essere confusa con sfacciataggine, o forse perchè in queste occasioni il lato più timido di me prende il sopravvento.
Cliccando sull'immaigne sotto potrete leggere l'intervista a pagina 13
http://www.ztlfreepress.com/2014/07

mercoledì 1 gennaio 2014

Anno nuovo, progetto nuovo "La prima volta 100"

Con l'inizio di questo anno voglio buttarmi, quanto meno provare, in un nuovo progetto che si discosta un pochino dalla fotografia. Voglio realizzare un cortometraggio (documentario, video, come volete voi) che si chiamerà:

"La prima volta 100"
 

Come alcuni di voi sapranno da questo post, ho una nonna che a più di 100 anni mantiene ancora la sua freschezza mentale e la voglia di vivere nuove situazioni, così le ho chiesto di farmi da protagonista e raccontarmi la storia del '900 in base ai suoi ricordi ed alle sue esperienze.  
 
L'idea è in fase di definizione e sicuramente non servirà impostare scalette rigide perchè sarà più bello lasciarsi guidare dai suoi ricordi. In questa impresa mi stanno aiutando anche Filippo e Silvia, miei fratelli.

Per rendere il tutto più interattivo si possono utilizzare due hashtag per porre domande, tramite facebook e twitter, che poi possono essere inserite nel corto:

#laprimavolta : per chiedere quando sono avvenute alcune sue esperienze (per le quali mi piacerebbe fare un elenco)

#nonnarisponde : per qualunque altra curiosità
 
Spunti interessanti possono arrivare da tutti ed io non voglio perdermi niente!

Per altre info c'è i microsito tumblr

mercoledì 25 settembre 2013

Corso di fotografia Piacenza

Uno degli avvenimenti che con più timore ed entusiasmo mi ha coinvolto in questi anni è il corso organizzato con il gruppo fotografico di Calendasco, cioè il "reparto agitati - alta sorveglianza", che man mano è cresciuto fino a riempire sale e a portare persone da ogni parte della provincia piacentina.


Il corso dura molti mesi, di norma inizia a ottobre/novembre e si conclude a marzo dell'anno successivo con una mostra di fine corso, partendo da argomenti base ci addentriamo nella tecnica fotografica passando per focus su ritratto e utilizzo del flash.

Un momento di confronto non solo per chi ascolta, ma anche per me che spiego ed imparo da chi è venuta ad apprendere, grazie al confronto che foto dopo foto, opinione dopo opinione, avviene durante le lezioni.







Per maggiori riferimenti potete visitare il sito del gruppo fotografico, il profilo facebook o la pagina facebook dedicata al corso.

ps: quest'anno il corso inizia il 17 ottobre, dalle ore 21 ogni giovedì presso il Municipio di Calendasco sono ancora pochi i posti disponibili!


martedì 9 luglio 2013

Nasce 3:mezzi, nuovo magazine di fotografia



È nata una nuova rivista on-line che parla di fotografia partendo dal punto di vista umano, quello delle emozioni e della creatività, attraverso le storie raccontate dai fotografi, alla quale ho avuto il piacere di poter partecipare.

Grazie al lavoro di Francesco e di Romina è nato 3:mezzi, magazine che si propone di creare ispirazione.


“L’ispirazione viene pensando, leggendo, osservando e ragionando. Atti concreti che ci permettono di elaborare le informazioni intorno a noi e renderle importanti al nostro scopo. L’ispirazione è un pensiero che vaga nella mente, un’immagine che prende forma e nitidezza ragionandoci sopra“

Quando mi è stato chiesto di preparare un set di foto che ispirassero un tema ci ho dovuto pensare un po'. Alla fine la scelta è andata sul "passato", cioè scatti che mi hanno portato a sperimentare e fare nuove esperienze, proprio come questa che ho da poco iniziato con 3:mezzi.

Non vi mostro le foto ma vi invito a vederle direttamente sul numero zero di 3:mezzi, spero che dopo questo primo numero potranno esserci nuove collaborazioni!




venerdì 28 giugno 2013

Workshop street photography con la serie X di Fuji


Con l'uscita della nuova serie X la Fuji sta organizzando vari eventi in giro per l'Italia per mostrare il proprio nuovo prodotto. Oltre all'uso ed alla prova pratica della fotocamere questi eventi comprendon anche interessanti workshop. Grazie a Claudia che si è sobbarcata l'ennesimo giorno a Milano abbiamo partecipato al workshop di Street photography tenuto da Federico Borselli.

Senza specchio
Per chi non lo sapesse le macchine della serie X sono senza specchio, ciò significa anche assenza del pentaprisma, dimensioni ridotte con maggiore maneggevolezza, anche se ancora un po' troppo lente rispetto alle reflex.
Entrambi avevamo in mano una Fuji X-E1, io con un 14mm, Cla con un 60mm.


Per quel che abbiamo potuto provare la macchina risponde bene in quasi ogni situazione, ad alti iso scatta con pochisimo rumore, leggera, versatile ed abbastanza intuitiva. Unico difetto appunto la lentezza sia nel salvare le foto (avevamo una extreme 45mb/s della Sandisk), sia nella messa a fuoco da display.

Come macchina di tutti i giorni però assolutamente promossa, idealissima per la streetphotography.

Il Workshop
La streetphotography per me è sempre stata un enigma, non avendola mai praticata non ne ho mai neanche capito le regole o il modo in cui è meglio approcciarvisi. La spiegazione di Federico è stata chiara, semplice e non pesante ( da toscano d'origine ha il buon piglio tipico della regione). Sostanzialmente il modo con cui ho affrontato il racconto è: Iperfocale e diaframma chiuso.

Mi piacerebbero vostri commenti












sabato 1 giugno 2013

Fotografia dei sensi - scattare senza guardare


Prendete le vostre foto o quelle dei vostri amici, guardatele attentamente e noterete come per la maggior parte delle volte esse seguano uno schema mentale ben definito. Una sorta di "stile" che a volte permette anche di capire chi ha scattato la foto senza sapere precedentemente chi è l'autore.  Questa cosa può essere vista come utile per distinguersi con un proprio stile, ma rischia di diventare stancante e ripetitiva.

Una cosa che faccio spesso (che tra l'altro potrebbe essere valida per darmi la tessera fedeltà presso un buon psichiatra) è fotografare senza guardare nell'obiettivo, e lo faccio per due motivi:

1- perché la mia Nikon d80 non mi permette di vedere dove scatto quando voglio fare foto in posizioni scomode


2- perché seguo la regola 3 di queste 10.


Alcune foto:




wedding

scale



Senza titolo




Scuotendo l'anima

traveling without a destination

Questo esercizio lo propongo spesso anche nei corsi di fotografia, per cercare di dare una spinta creativa, qualche spunto in più, che permetta la rottura di quegli schemi mentali citati sopra. Lo scopo non è fare belle foto, ma acquisire nuovi spunti creativi da utilizzare come base per foto più originali.

Le mini assemblee del Liceo Artistico B.Cassinari di Piacenza mi hanno dato l'occasione, grazie all'invito della Prof.ssa Rossella Groppi, di realizzare un miniworlshop dedicato tutto sulla "fotografia senza guardare", con l'aggiunta della "fotografia da bendati", esercizio che il maestro Raffale Pancini fa eseguire
durante i corsi di fotografia di linguaggio.


Location del workshop una esposizione d'auto d'epoca e V.le Pubblico Passaggio di Piacenza.

Senza  guardare nell'obiettivo

Foto di Rebecca Mancin

Foto di Claudia Lupu
Foto di Giuseppe Torsello

Foto di Noemi Mazzocchi


Ascoltando con gli occhi chiusi

Foto di Rebecca Mancin

Foto di Noemi Mazzocchi

Foto di Giuseppe Torsello
Foto di Claudia Lupu

Nelle foto a volte possono esserci errori, elementi di troppo (come nella fotografia di Noemi in cui un bagno chimico rovina la scena), o inclinazioni sbagliate, però gli spunti da utilizzare per scatti futuri non mancano. Difficilmente è consuetudine dei nei fotografi attuare tagli "estremi" come in questo caso, in cui la persona è all'estrema sinistra della foto, che ne valorizzano però lettura, interpretazione ed una profondità altrimenti poco apprezzabile.

lunedì 27 maggio 2013

Doppia esposizione con la Polaroid, prima prova

Ecco il risultato della mia prima doppia esposizione fatta con una Polaroid.

Camera: Polaroid ee66
Film: Fuji FP-100C


Senza titolo

domenica 19 maggio 2013

Giocare con una Polaroid a 101 anni



Lo scorso venerdì, quello del Giro d'Italia a Piacenza per intenderci, ho avuto l'occasione di passare una mattinata con mia nonna. Avendo lei 101 anni abbiamo avuto occasione di parlare un po' della vita in generale, ma soprattutto di come essa è cambiata con l'avanzare delle tecnologie che le persone avevano man mano a disposizione. Sappiate che uno dei momenti che più la ha emozionata è stato quando, lei che da bimba abitava in un mulino dove l'illuminazione si basava su lampade ad olio, si è trasferita ed ha acceso una lampadina semplicemente premendo un pulsante.

 Tra una cosa e l'altra ho tirato fuori dalla mia borsa la Polaroid ee66 per mostrarle questa tecnologia vetusta, che però a me piace ancora usare. Con mia sorpresa non sapeva cosa fosse, ne a cosa servisse ed allora le ho fatto una foto per mostrarle il procedimento:

"Nonna ti metti in posa, stai ferma un attimo ti dico io quando ho finito, poi tiriamo fuori la foto e aspettiamo prima di vederla". Questo è il risultato





Ho abbassato di un pallino l'esposizione per non far bruciare le zone di alta luce.

Molto meravigliata ha voluto sapere come faceva la foto a "venir fuori" subito. 

Visto che si stava divertendo ne abbiamo fatta un altra, stavolta più in posa, in cui guarda il risultato della foto prima, poi ha voluto partecipare allo sviluppo tirando le linguette di carta per l'estrazione della pellicola.


Come si vede le foto sopra sono ritagliate, usando queste pellicole, in originale lo troverete così:

Devo dire che è stata una bella ed inaspettata mattinata fotografica. Eccovi qua una foto, l'ultima prima di tornare a casa, mentre discutiamo delle polaroid fatte, della colortime110 (la piccolina sul tavolo) e dello stupore nel vedersi subito dentro a una foto.



giovedì 2 maggio 2013

Fujica Stx-1 Review




La Fujica Stx-1 è stata la mia prima 135 mm reflex, l'ho voluta della Fuji perchè tutti avevano le Yashica, le Contax, Nikon, Canon ecc...ed io come al solito volevo distinguermi.
Si tratta di una robusta reflex degli anni '70 prodotta in giappone, attacco dell'obiettivo a baionetta corredata di norma con il fujinon 50mm f 1.9.



Oltre al corpo macchina ed all'obiettivo di serie, ho acquistato nel corso degli anni:

Duplicatore di focale 2X (in alto a sinistra)
Vivitar 70-210 mm (quello a destra)
35 mm (in bassso a sinistra non poteva mancra un minimo grandangolo)


Come detto prima il corpo macchina è molto robusto ma mantiene comunque una buona leggerezza, i tempi di scatto vanno da 1/700 sino a 1/2, più posa B. La macchina è dotata della vite per lo scatto flessibile, del blocco di scatto, che funziona girando il piriolo di plastica su "L", e di autoscatto ancora funzionante (nei vecchi modelli può capitare che il meccanismo della molla si rompa bloccando lo specchio) .


Unico difetto l'esposimetro a lancetta, che risulta di difficile lettura quando si fotografa al buio.


Con questa macchina ho fatto molto bianco e nero, mi sono divertito portandola ovunque, ha preso tutta la pioggia del reportage fatto a Berlino, senza fare una piega.

Ecco un po' di foto


in memoria....-in memory... 
Monumento in memoria dell'Olocausto a Berlino



Senza titolo
Ritratto sul treno

Senza titolo
Un gatto

Ed ecco una doppia esposizione, la prima che abbia mai fatto in questo modo. Mi sono infatti dimenticato di dire che sotto al corpo macchina è presente un tasto nero: premendolo mentre si fa avanzare la pellicola questa non viene fatta scorrere e si scatta sullo stesso fotogramma

myself two time
Autoritratto, qualche anno fa, qualche chili fa, meno capelli lunghi fa...


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...